Scritta e recitata da Gianluca Molducci di San Pietro in Vincoli:

Una puntura di Speranza
Romagna, terra di mare e di sapori, Romagna, offesa dal dolore.
In due giorni nel mese di maggio gente ridotta come uno straccio.
In un angolo delle nuvole nere come il carbone hanno coperto il cielo da Cervia al Muraglione.
Hanno cominciato a sudare, a sudare, e poi ancora a sudare, finché la montagna ha iniziato a “mollare”.
L’ acqua torbida correva giù per i fiumi con una forza che non ha mai visto nessuno.
Ma è stato quanto è arrivata in pianura che la fiumana ha iniziato a fare più paura.
Fuori dagli argini, giù per la città e per la campagna, ha reso tutto pari come una lavagna.
Sotto questo brodo marrone non si è salvato niente e nessuno.
Oh Romagna, Romagna bella, questa volta ti hanno fatto lo sgambetto.
Ma la fiumana non conosce i soldi e non da retta neanche agli uomini sciocchi, quelli che si tappano le orecchie e chiudono gli occhi, sperando che l’acqua resti nei secchi.
Quando l’acqua torbida si è ritirata verso Marina, nelle strade e nelle case è rimasta solo terra fangosa.
É questo il momento che nelle strade e nelle piazze sono venuti fuori tanti giovani con il badile nelle braccia.
Non uscivano a fare la giornata in qua o in la ma andavano a pulire la cucina di una casalinga, a togliere la malta dalla cantina di un anziano disperato, a tirare su i mobili a casa di un malato.
Anche se morivano dal sudore e dalla fatica, non si dimenticano di cantare Romagna mia, li chiamano “Gli angeli del fango” i ragazzi del paciugo, è tutto vero, non è mica uno scherzo.
Sono una bella puntura di speranza per chi vive questa brutta circostanza.
Romagna Bella, non ti hanno portato via tutto, stai tranquilla che ti hanno lasciato il più bello, ti hanno lasciato l’Amore dei tuoi figli, orgogliosi di essere ROMAGNOLI!